Ai cubani, Ernesto Che Guevara, conosciuto in tutto il mondo, ha lasciato in eredità un ideale di giustizia e l’esempio dell’impegno di saper lottare per il benessere di tutti, che segna gli sforzi della maggiore delle Antille, volti a promuovere una crescita globale.
Inoltre, si considera il suo pensiero politico antimperialista, in una concezione marxista, come uno dei fili conduttori della lotta e della resistenza della Rivoluzione cubana all’ostilità perpetrata dai governi degli Stati Uniti per più di sessant’anni.
L’impronta di Ernesto Che Guevara a Cuba inizia con l’incontro con il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, e con la sua amicizia con Camilo Cienfuegos e la sua importanza nel movimento armato per ottenere il trionfo dei Barbudos contro Batista.
Sono stati fondamentali i suoi valori, applicati nel suo lavoro e nella sua ideologia dopo il 1° gennaio 1959, in particolare come Ministro delle Industrie e Presidente della Banca Nazionale di Cuba, e nella sua leadership nelle delegazioni dei forum internazionali.
E si diffuse oltre i mari, fino a diventare un paradigma globale, a partire dalla partecipazione a movimenti sviluppatisi in altre nazioni, nei quali i rivoluzionari rintracciarono il suo spirito internazionalista.
Divenuto paradigma per Cuba e per il mondo, ogni anno gli viene reso omaggio qui e in altre nazioni.
L’8 ottobre 1967, Che Guevara cadde nelle mani dell’esercito boliviano, colpito a una gamba e con l’arma disattivata, poche ore prima di essere ucciso per ordine della CIA e del governo degli Stati Uniti.
In questo modo e con la sepoltura segreta delle sue spoglie, si cercò di seppellire il suo esempio.
I suoi resti mortali furono ritrovati e restituiti a Cuba 30 anni dopo, e riposano insieme a quelli degli altri guerriglieri in un memoriale a Santa Clara, nel centro di Cuba.
L’8 ottobre segna l’inizio della Giornata Camilo-Che, che termina il 28 ottobre, quando si commemora la scomparsa fisica in un incidente aereo nel 1959 del comandante Camilo Cienfuegos, fraterno amico di Ernesto Che Guevara.
Rafael Arzuaga Junco, giornalista di Prensa Latina