Solo il 22% degli israeliani ha fiducia nel governo guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, il più di destra nella storia di questo paese, ha rivelato Channel 13.
Secondo un sondaggio pubblicato dall'emittente televisiva, solo il 29% degli intervistati ha fiducia in Netanyahu, cinque punti percentuali in più rispetto al capo della Difesa, Israel Kantz.
Dall'indagine emerge che il capo di stato maggiore delle forze armate, generale Herzi Halevi, ha un punteggio nettamene migliore: 47%.
Alla domanda su come definiscono una vittoria nella guerra nella Striscia di Gaza, il 68% ha affermato che sarà ottenuta solo con il ritorno dei prigionieri israeliani detenuti dalle milizie palestinesi, per uno scambio.
Un sondaggio pubblicato dal quotidiano Maariv ha rivelato che il 74% della popolazione sostiene un accordo totale per il rilascio dei detenuti, anche se ciò significa fermare i combattimenti a Gaza.
Netanyahu ha più volte affermato che il conflitto finirà solo con il rovesciamento del Movimento di Resistenza Islamica, che controlla l’enclave costiera dal 2007.
La comunità internazionale, compresi gli alleati di Israele, chiede che il governo del territorio sia consegnato all'Autorità Nazionale Palestinese, ma il politico di estrema destra rifiuta questa opzione.
Negli ultimi giorni è cresciuta la speranza in un cessate il fuoco, che dia tregua ai due milioni di palestinesi che da 14 mesi vivono sotto le bombe.
Dagli Stati Uniti, diverse capitali arabe, rappresentanti israeliani e di Hamas hanno concordato nelle ultime ore di dimostrare ottimismo per raggiungere una tregua, che includa lo scambio di prigionieri.
Tuttavia, il quotidiano Yedioth Ahronoth ha precisato che il patto non prevede il ritiro dell’esercito dalle zone sensibili dell’enclave costiera, compresi i corridoi Netzarim e Filadelfia.
Il primo è stato creato durante la guerra in corso per tagliare in due il territorio e il secondo è una striscia di terra palestinese larga 100 metri e lunga 14,5 chilometri che corre parallela al confine tra Egitto e Gaza.
Roberto Castellanos Fernández, giornalista di Prensa Latina