Seguiremo questa lotta per molto complicata che sia, in temi come l’autodeterminazione del Sahara Occidentale e Porto Rico o la sovranità delle Isole Malvine e Gibilterra, dichiarò a Prensa Latina terminando la sessione inaugurale del 2017 del Comitato, nella quale è stato eletto nuovamente come direttore dell’organo di 29 paesi membri.
Ramirez ricordò che a dispetto degli avanzamenti dall’adozione per l’Assemblea Generale nel 1960 della risoluzione 1514, rimane molta strada da camminare per il successo definitivo del processo diretto a sconfiggere il colonialismo.
Abbiamo ancora 17 territori non autonomi più il caso di Porto Rico, precisò.
D’accordo col diplomatico, Venezuela ringrazia per la fiducia nuovamente depositata e garantisce il suo compromesso con la causa della decolonizzazione.
“Abbiamo detto ed insistiamo in che non siamo né saremo neutrali in questo tema, siamo fermi sostenitori che concluda questo processo e manteniamo un impegno militante con questa causa”, sottolineò.
Per Ramirez, si tratta di una questione storica, segnata dalle gesta indipendentiste del Libertador Simon Bolivar ed il lascito dello scomparso leader della Rivoluzione Bolivariana, Hugo Chavez.
Non dimentichiamo che ci sono tre membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Stati Uniti, Regno Unito e Francia) che hanno la maggioranza dei possedimenti coloniali, e per questo l’opposizione è stata forte in temi di presupposto, tra gli altri, ha concluso.
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