In un’intervista con Prensa Latina, durante la seconda giornata del XXIV Incontro del Foro, Patiño ha sottolineato che questa situazione colpisce ex presidenti come Dilma Rousseff, Luiz Inacio Lula da Silva (imprigionato), Cristina Fernandez de Kirchner e Rafael Correa, oltre all’ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas, anche lui imprigionato.
Risulta opportuno che escano posizioni di appoggio a quei leader in questo incontro annuale, ha precisato.
D’accordo col dirigente ecuadoriano, la crociata “della destra ed anche delle forze imperiali” sembra prendere forma contro il presidente boliviano, Evo Morales, e si manifesta contro governi come quello del Nicaragua, paese centroamericano colpito dalla violenza.
Viviamo uno scenario preoccupante, benché non tutte siano brutte notizie, dopo il trionfo elettorale di Andres Manuel Lopez Obrador in Messico ed i buoni risultati in Colombia di Gustavo Petro nei suffragi presidenziali, ha commentato.
In questo senso, Patiño ha considerato che il ritorno del Foro di Sao Paulo alla capitale cubana, dopo le edizioni del 1993 e del 2001, offre l’opportunità di discutere sulle esperienze positive ed i fallimenti della sinistra degli ultimi anni, nel bel mezzo del tentativo di imporre il neoliberalismo nella regione.
Particolare importanza è che in questo incontro dobbiamo riuscire ad articolare strategie delle organizzazioni politiche e dei movimenti sociali per resistere l’offensiva imperiale in America Latina e che progettiamo azioni nell’area mediatica, ha detto.
Per l’ex cancelliere, affrontare le campagne di stampa ostili risulta essenziale, tenendo in conto che a livello locale si riproducono i messaggi promossi dalla destra nei grandi mezzi statunitensi.
È urgente -ha sottolineato – che articoliamo le nostre capacità di comunicazione e fortifichiamo il lavoro nelle reti sociali, temi che la XXIV edizione del Foro di Sao Paulo include nel suo programma di lavoro, nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana.
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