In dichiarazioni a Prensa Latina il congressista per il Polo Democratico Alternativo (PDA), alleanza nazionale di sinistra, ha sottolineato che non è momento di mettere ostacoli o interrompere questo processo pacificatore bensì di spingere le conversazioni tra i delegati governativi e l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), al fine di terminare il lungo conflitto.
Secondo Castilla l’attentato perpetrato lo scorso 19 febbraio nei paraggi della Plaza de Toros, che causò la morte di un poliziotto e lasciò ferite una ventina di persone, è la conseguenza di dialogare in mezzo al conflitto.
Mediante un comunicato, questa organizzazione insorta ammise che uno dei suoi commandi urbani eseguì l’aggressione contro una pattuglia dello Squadrone Mobile Antisommossa (Esmad), che accusa di reprimere le manifestazioni sociali dando trattamento di guerra alle proteste popolari.
Tutti i territori dove opera l’ELN sono saturi di giganteschi operativi militari (…) davanti a questa realtà dobbiamo rispondere con le nostre azioni armate contro le forze attaccanti per difenderci, afferma un comunicato pubblicato nel portale ufficiale del gruppo ribelle “Voces de Colombia”.
È necessario rivedere quanto accordato tra il governo e l’ELN, perché benché inizialmente si decise incominciare le negoziazioni sotto gli effetti della contesa, la società pensa che è urgente decretare il cessate il fuoco bilaterale, sottolineò il legislatore.
Il parlamentare del PDA confermò che la settimana scorsa viaggiò alla capitale ecuadoriana una commissione di questo partito con l’obiettivo di proporre alle parti una serie di passi che permetteranno loro avanzare fino alla sospensione dei confronti e delle ostilità.
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