Mohammed Zaqout, direttore generale degli ospedali dell’enclave costiera, ha avvertito che il territorio sta attraversando una crisi senza precedenti, che ha portato il sistema sanitario sull’orlo del collasso.
In dichiarazioni rilasciate all’agenzia di stampa Shehab, il funzionario ha accusato il paese vicino di bloccare deliberatamente l’ingresso di forniture, il che mette a rischio la vita di migliaia di malati e feriti.
Ad esempio, ha rivelato che il 78% dei farmaci antitumorali e il 50% dei farmaci di base non sono disponibili.
A questo proposito, ha sottolineato che circa 20.000 persone necessitano urgentemente di interventi di chirurgia ossea ricostruttiva, ma le risorse disponibili sono sufficienti solo per 20-30 di loro.
La scorsa settimana, il direttore generale del Ministero della Salute di Gaza, Munir al-Barsh, ha rinnovato le accuse contro Israele per aver causato una crisi nel settore a seguito della sua aggressione e del blocco imposto al territorio.
In dichiarazioni alla televisione Al-Araby, il funzionario ha spiegato che gli ospedali sono privi anche delle attrezzature mediche più basilari, come disinfettanti per le ferite e soluzioni endovenose.
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