Benché lo stesso segretario statunitense di Stato, Mike Pompeo, fosse presente questo giovedì nella sede dell’organismo in questa capitale per richiamare ad appoggiare il deputato dell’Assemblea Nazionale, parlamento in oltraggio, che si è auto-nominato come presidente, è stato assecondato da solamente 15 dei 34 membri attivi dell’OSA.
Sono stati Argentina, Bahamas, Canada, Brasile, Cile, Costa Rica, Ecuador, Colombia, Honduras, Guatemala, Haiti, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, oltre agli Stati Uniti, quelli che hanno firmato un pronunciamento di appoggio per quello, che è stato denunciato dal Governo costituzionale del Venezuela, come un tentativo di un golpe di Stato.
“Riconosciamo ed esprimiamo il nostro appoggio totale al presidente dell’Assemblea Nazionale, Juan Guaidò, che ha assunto come presidente interino della Repubblica del Venezuela”, espressa il documento.
Il testo dice di seguire le norme costituzionali e definisce illegittimo il mandatario del paese sud-americano, Nicolas Maduro, così ignora il fatto che il 20 maggio 2018 è stato rieletto per il periodo costituzionale 2019-2025 col 67,84% dei voti.
La rappresentante del Venezuela nell’organismo, Asbina Ixchel Marin, ha respinto la dichiarazione ed ha segnalato che non ha il consenso di tutti gli Stati dell’organizzazione americana.
“Il comunicato che si è letto qui non è una dichiarazione dell’OSA, è un semplice libello. Non si può ingannare l’opinione pubblica. È un’operazione di propaganda che cerca di giustificare il golpe di stato”, ha sentenziato la diplomatica.
Ig/mar