Il ministro delle Relazioni Estere ha detto che ciò succederà proprio quando l’amministrazione del presidente Donald Trump sta ostacolando i contatti tra i due popoli con la recrudescenza della politica del bloqueo contro la maggiore delle Antille.
Quanto più si indurisca il bloqueo e si restringa agli statunitensi il diritto di visitare, conoscere Cuba, parlare coi cubani, formarsi la loro propria opinione, ricevere di prima mano informazioni, allora Cuba si aprirà ancora di più alle visite dei cittadini statunitensi, ha scritto il titolare della cancelleria cubana.
Rodriguez si trova a New York, dove ha denunciato presso la 74º Assemblea Generale delle Nazioni Unite la recrudescenza della politica di aggressioni di Washington contro L’Avana.
Agli inizi di novembre, Cuba presenterà all’ONU la relazione dei danni provocati nell’ultimo anno al suo paese per il cerchio economico, finanziario e commerciale degli Stati Uniti.
Sarà la diciottesima occasione in cui l’Assemblea Generale si pronunci per la necessità di mettere fine a questa pratica che colpisce anche i cittadini degli Stati Uniti.
In maggio il presidente Trump ha proibito i viaggi degli statunitensi, viaggi in crociera, i viaggi degli aeroplani e degli yacht privati all’isola caraibica.
È stata una delle misure adottate dalla Casa Bianca per cercare di isolare ed asfissiare Cuba, e che comprendono anche punizioni per cittadini ed aziende di paesi terzi vincolati all’isola caraibica.
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