Ora, la notizia negativa è che si avvicina nelle case un periodo di scarsità di gas, combustibile più utilizzato dalle famiglie cubane per cucinare, come effetto diretto dell’ostilità del governo di Donald Trump contro i cittadini dell’isola.
In novembre è stata resa nota la sanzione applicata da Washington contro l’azienda Corporazione Panamericana S.A, creata nella decade degli anni 90, e con il compito di realizzare gli acquisti di combustibile per il paese caraibico.
Secondo una nota pubblicata ieri dall’Unione Cubapetroleo ed il Ministero di Energia e Miniere, questa ditta aveva già contrattato la somministrazione di Gas Liquefatto del Petrolio (GLP) che avrebbe garantito senza problemi il consumo della popolazione e dei settori statale e non statale.
Tuttavia, dopo le pressioni e le minacce di Washington, i fornitori si sono rifiutati di realizzare le consegne pianificate per il finale di dicembre e gli inizi di gennaio.
Dal momento in cui la Corporazione Panamericana S. A. è stata sanzionata, si realizzano operazioni per ottenere la somministrazione di GLP da altri mercati, fatto che non si è ancora concretato, avvisa il comunicato.
Aggiunge che i depositi del paese non coprono il consumo, fatto che spiega i problemi nella somministrazione del pregiato combustibile che potrà essere garantito solo ai centri che offrono servizi di base alla popolazione.
Bisogna ricordare che durante tutto l’anno scorso il governo degli Stati Uniti ha imposto nuove e successive sanzioni a compagnie, armatori, navi ed aziende assicurative, con l’obiettivo di ostacolare l’arrivo di combustibili a Cuba.
Dovuto a ciò si interruppe principalmente il ciclo dell’arrivo di navi che trasportano petrolio, che permetterebbero la fornitura normale al paese, fatto che ha provocato soprattutto scarsità in benzina e gasolio, in ottobre e novembre.
Ciò ha motivato l’introduzione di un piano di contingenza che è stato spiegato dal presidente Miguel Diaz-Canel e vari ministri in presentazioni trasmesse dalla radio e dalla televisione.
Nel proposito di non colpire i servizi basilari della cittadinanza, ed evitare i fastidiosi blackout, sono state paralizzate produzioni altamente consumatrici di combustibili e rallentati programmi ed opere di sviluppo.
A livello di istituzioni, centri di lavoro, di studi ed altri sono state prese misure di risparmio, assunte dai governi locali e, soprattutto, dallo stesso popolo, che ha accompagnato il governo in questa congiuntura.
Non poche di queste misure sono state prese per rimanere, dal momento che la situazione potrebbe ripetersi o assumere nuovi scenari, come succede adesso col GLP, quello della “balita”, come è conosciuto popolarmente ed è utilizzato in milioni di case.
Il fronte energetico non è l’unico che colpisce a Cuba di fronte alla politica del bloqueo della Casa Bianca.
Il 2020 è arrivato con l’annuncio del sottosegretario, Mike Pompeo, di nuove restrizioni ai voli charter verso Cuba (prima avevano proibito i voli regolari all’interno dell’isola), e severe limitazioni per i voli autorizzati verso l’aeroporto internazionale Josè Martì, di questa capitale.
Come antecedenti immediati, nel 2019 le autorità statunitensi hanno cancellato, ristretto o proibito, crociere, voli, invii, servizi medici, finanziamenti, tra le altre penalità.
Per tali sanzioni, l’isola ha smesso di ricevere circa 800 mila partecipanti alle crociere e circa una decina di aeroporti cubani si sono visti paralizzati per accogliere voli dagli Stati Uniti.
Nell’inizio della nuova scalata, gli Stati Uniti hanno disposto l’attivazione dei capitoli III ed IV della Legge Helms-Burton.
Le corti federali di questo paese hanno incominciato a ricevere denunce contro Cuba e contro aziende di paesi terzi con l’intenzione, tra le altre, di inibire l’investimento straniero.
Continua a crescere la lista nera di aziende cubane alle quali Washington proibisce di avere commerci con ditte straniere, tale e come succede con la Corporazione Panamericana S. A.
Nel 2019 il governo di Trump ha imposto un record nella sua ostilità verso Cuba, applicando contro l’isola, in media, durante l’anno, una punizione alla settimana.
Tutto ciò ha ancora un costo per l’isola caraibica che non si conosce, benché sia difficile quantificare esattamente il danno che gli Stati Uniti provocano ai cittadini cubani.
Orlando Oramas Leon, giornalista di Prensa Latina