Cuba non dimentica uno dei crimini più tristi del terrorismo degli USA. Queste aggressioni sono incominciate appena ha trionfato la Rivoluzione. Abbiamo resistito ed abbiamo vinto, ha scritto il mandatario nel suo account di Twitter.
Ha così fatto riferimento all’attentato terroristico contro La Coubre, dove due esplosioni provocate hanno generato 101 morti e 400 feriti, tra cubani, spagnoli e francesi nel porto de L’Avana il 4 marzo 1960
Il fatto è considerato come una delle prime azioni terroristiche degli Stati Uniti contro la nascente Rivoluzione Cubana.
L’attentato ha avuto un premeditazione genocida, perché la seconda esplosione è accaduta mentre si svolgevano i lavori di salvataggio delle vittime provocate dalla prima esplosione.
Un giorno dopo il sinistro, una moltitudine ha partecipato alle esequie, e l’occasione ha riunito gli abitanti de L’Avana nelle vicinanze del Cimitero Colon per dare l’ultimo addio alle vittime.
Di fronte alla moltitudine, il leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, ha gridato davanti alla folla “Patria o Morte!” mentre l’aspetto serio di Ernesto Che Guevara è stato immortalato dal fotografo Alberto Korda, per trasformarsi nel simbolo di resistenza.
Dati svelati dallo stesso Fidel Castro hanno comprovato la complicità di agenzie del governo degli Stati Uniti in quell’azione terroristica che ha avuto come obbiettivo boicottare la fornitura di armi ed approvvigionamenti a Cuba e così lasciare il paese indifeso davanti alla crescente ostilità delle autorità di Washington.
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