Zhao Lijian, portavoce del ministero di Relazioni Estere, ha detto ai giornalisti che il piano annunciato dal presidente statunitense, Donald Trump, avrà un effetto distruttivo perché la comunità internazionale deve lavorare in congiunto e tutti devono contribuire alla lotta contro la pandemia della polmonite mortale.
Ha considerato importante il ruolo dell’OMS e la leadership del suo direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che dall’esplosione della malattia cerca di promuovere la collaborazione tra tutti gli stati.
Zhao ha ricordato che la recente riunione del G-20 ha accordato per un appoggio totale alle coordinazioni dell’agenzia nell’attuale crisi sanitaria, ratificando il compromesso del gigante asiatico in quella direzione.
Trump ha minacciato ieri di sospendere il finanziamento all’OMS con il pretesto che si concentra troppo su Cina e dà raccomandazioni false durante la pandemia.
Nel febbraio scorso, gli analisti locali hanno criticato che dagli Stati Uniti si cerchi di politicizzare ed avvelenare le relazioni tra Pechino e l’Organizzazione, con accuse sull’influenza, in detta entità, da parte di contribuenti ricchi, come la nazione asiatica.
“Cina e l’OMS hanno mantenuto una buona e giustificata relazione per anni. Gli scambi stretti durante l’attuale epidemia si mettono a fuoco nel controllarla”, ha detto l’accademico Cai Jiangnan.
Ha aggiunto che politicizzare questi contatti va contro la necessità di frenare il COVID-19 e colpirà gli interessi di tutto il pianeta, compreso quelli di Washington, perché si tratta di una battaglia contro un nemico comune.
Cina ha donato il mese scorso 20 milioni di dollari all’agenzia dell’ONU per appoggiare la lotta globale contro la malattia respiratoria ed i sistemi di salute pubblica sui paesi in via di sviluppo.
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