È stato rivelato l’ultimo giorno durante la riunione del Consiglio provinciale di difesa de L’Avana, dove le massime autorità del territorio hanno fatto riferimento alle misure corrispondenti alla denominata Fase III di recupero dalla COVID-19, in cui si trova questa città dal 12 ottobre.
Secondo il quotidiano locale “Tribuna de La Habana”, il piano include indicazioni che non verranno applicate in questo momento e altre di natura più immediata.
Tra i primi c’è quello di rinviare, al 19 ottobre, l’operatività dei terminal per il trasporto interprovinciale, mentre le stazioni ferroviarie forniranno servizi dal 24 ottobre, con una frequenza di quattro giorni.
Nella capitale l’anno scolastico inizierà il 2 novembre.
Le misure annunciate prevedono anche l’apertura delle palestre all’aperto, mentre le case della musica e le sale per le feste nei centri culturali sono ancora chiuse.
Anche il servizio di bar, locali notturni, cabaret e discoteche non è autorizzato e le piscine statali e private saranno utilizzate al 30% della loro capacità.
La maggior parte di Cuba, con l’eccezione de L’Avana, Ciego de Avila e Sancti Spiritus, ha iniziato lunedì a vivere il periodo noto come la nuova normalità, caratterizzato dal ripristino dell’attività produttiva e dei servizi e dal rafforzamento della sorveglianza epidemiologica.
Il primo ministro dell’isola, Manuel Marrero, nel presentare la strategia di lavoro in quella fase, ha sottolineato la necessità di adottare un nuovo codice ed uno stile di vita responsabile di fronte a questa normalità segnata dalla pandemia.
Secondo il Ministero della Salute Pubblica, la capitale ha identificato nell’ultimo giorno 10 pazienti con la COVID-19, concentrati nei comuni di Regla (5), Centro Habana (2) e Arroyo Naranjo, La Lisa e Marianao, tutti con uno.
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