Decine di produttori della provincia settentrionale di Aleppo, presenti a questo evento, propongono le loro esperienze di come hanno recuperato le loro industrie a tempo di record danneggiate durante la guerra, affinché industriali di altre zone siriane si possano beneficiare delle esperienze per affrontare il blocco e le sanzioni imposte alla Siria dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
“Sin dai tempi dell’indipendenza, Siria non ha vissuto circostanze dure e difficili come quelle attuali e questo evento trasmette un messaggio pieno di significato che Siria resisterà e spezzerà il blocco con la volontà e la determinazione del suo popolo e dei suoi industriali”, ha detto il leader siriano nelle dichiarazioni alla stampa durante il suo passaggio nei vari padiglioni della fiera.
Ha elogiato la fermezza e la resistenza di Aleppo che, ha detto, è stata completamente assediata per anni e costantemente bombardata dai terroristi, ma la sua produzione industriale non si è mai fermata.
“Aleppo è il cuore dell’industria ed è la base della produzione in Siria”, ha detto.
Come rivelato dal presidente, “il problema economico in Siria ha un altro motivo di cui nessuno parla, ed è il denaro che i siriani hanno depositato in Libano che oscilla tra i 20 ed i 42 miliardi di dollari e che ora non possono essere ritirati a causa della chiusura delle banche libanesi”.
“Non dobbiamo perdere tempo, dobbiamo dedicarci alla produzione e con il lavoro, la volontà e la speranza spezzeremo l’ingiusto blocco ”, ha concluso il presidente.
Ig/fm