Russia e Stati Uniti hanno discusso sul tentativo di omicidio di Lukashenko

L’addetto stampa della Presidenza russa ha assicurato ai giornalisti che la questione è stata discussa durante la recente conversazione telefonica tra i due dignitari, sebbene non abbia risposto a una domanda sul possibile coinvolgimento di Washington negli eventi.

“Tutte le informazioni che possono essere fornite saranno fornite dai servizi speciali a propria discrezione”, ha detto Peskov, secondo l’agenzia di stampa TASS.

Ha fatto notare che i detenuti avevano preparato piani che ha definito “concreti e assolutamente distruttivi” nei confronti del presidente bielorusso, che “parla di un grande pericolo”, ha aggiunto il politico russo.

In recenti dichiarazioni dopo l’arresto a Mosca delle persone coinvolte, Lukashenko ha denunciato il probabile coinvolgimento di agenzie statunitensi nel tentato golpe di stato contro il suo paese e nei piani di assassinio contro di lui e la sua famiglia.

“Abbiamo fermato il gruppo, ci hanno dimostrato come avevano programmato tutto, io sono stato in silenzio. Poi abbiamo scoperto il lavoro dei servizi di intelligenza chiaramente stranieri, molto probabilmente la CIA, l’FBI”, ha sentenziato.

Il presidente ha accusato le massime autorità statunitensi di pianificare questi eventi.

“Nessuno può decidere di eliminare un presidente tranne i massimi dirigenti politici”, ha detto.

Ha raccontato che le autorità del suo paese hanno chiesto aiuto al governo russo e al suo servizio di sicurezza federale (FSB) per organizzare l’arresto di quelli coinvolti nei piani di attacco che si sono trasferiti dagli Stati Uniti a Mosca.

Venerdì, l’FSB con il sostegno del Comitato per la sicurezza di Stato bielorusso ha arrestato nella capitale russa i cittadini bielorussi Alexandr Feduta e Yuri Zenkovich, quest’ultimo possiede anche la nazionalità statunitense.

Secondo il servizio di pubbliche relazioni dell’FSB, “entrambi hanno pianificato di compiere un golpe di stato militare in Bielorussia seguendo il copione delle cosiddette rivoluzioni colorate e coinvolgendo nazionalisti ucraini e locali”.

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