Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, ha smentito tali dichiarazioni sulla base di fonti anonime, anche se ha confermato che la questione è sempre all’ordine del giorno per le autorità del paese.
Altre notizie parlano di colloqui con funzionari britannici per liberare il cittadino britannico-iraniano Nazanin Zaghari, su cui Khatibzadeh ha detto che non vi era alcun dialogo ufficiale.
Per quanto riguarda gli incontri destinati a riattivare il Piano d’azione nucleare completo (PIAC) o accordo nucleare, ha commentato che riprenderanno venerdì prossimo e Iran manterrà la sua posizione per proseguirli fintanto che lo spirito del patto originale sarà in vigore.
A tal proposito, ha sottolineato che sono due le bozze di testi emanate dall’incontro, una sulle questioni nucleari e l’altra sulle sanzioni.
Secondo il portavoce, Iran non ha fretta di rilanciare il PIAC, e esige l’eliminazione delle misure coercitive degli Stati Uniti e la re-incorporazione statunitense sotto i concetti del consenso siglato nel 2015.
“Il punto è che il ritorno statunitense all’accordo deve avvenire subito ed essere definitivo e facile da verificare”, ha concluso.
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