giovedì 26 Dicembre 2024
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La sentenza polemica di cui tutti parlano in Argentina

La sentenza della Corte Suprema di Giustizia su una legge conosciuta qui come 2x1 che riduce il calcolo della prigione per quelli con crimini di lesa umanità, continua ad aumentare oggi la protesta nella società argentina ed anche fuori dal paese. 

 
Mentre si aspetta per questo mercoledì una gran mobilitazione verso l’emblematica Piazza di Maggio, luogo di lotta dei movimenti sociali e dei diritti umani, dalle Nazioni Unite fino al Congresso e dentro la cittadinanza, la decisione del Massimo Tribunale ha generato un gran rifiuto. 
 
Ieri, l’Ufficio per l’America del Sud dell’Alto Delegato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Acnudh) sollecitò alla Corte tenere in conto “gli standard internazionali dei diritti umani” e compiere “i compromessi assunti a livello internazionale” riferendosi alla sentenza. 
 
“L’applicazione della legge più benigna deve essere interpretata alla luce degli standard internazionali applicabili ai delitti di lesa umanità”, segnalò il rappresentante dell’Acnudh per la regione, Amerigo Incalcaterra, in un comunicato pubblicato dall’ufficio con sede in Santiago del Cile del quale si fecero eco mezzi argentini. 
 
La legge 24.390, approvata dai giudici Elena Highton, Horacio Rosenkrantz e Carlos Rosatti mercoledì scorso e respinta dai magistrati Ricardo Lorenzetti e Juan Carlos Maqueda, generò immediata reazione nelle reti sociali. 
 
La normativa è stata vigente dal 1994 al 2001 e fu dettata ora nel caso di Luis Muiña che nel 2013 è stato condannato a 13 anni di carcere per essere “coautore del delitto di privazione illegale della libertà ed imposizione di torture” in cinque cause. 
 
Da quando si seppe la notizia, vari repressori sollecitarono rifugiarsi nella legge, tra questi l’ex commisario Miguel Etchecolatz e l’ex cappellano della polizia di Buenos Aires, Christian Von Wernic. 
 
Ma è anche sollecitato da un altro personaggio, l’ex agente dell’Intelligenza condannato all’ergastolo Arnaldo Josè Lopez, che sollecitò alla Giustizia di Cordova di essere beneficato con la riduzione della pena. 
 
Questo delinquente è stato condannato per il sequestro di 383 persone, di avere applicato torture ad almeno 370 detenuti e, soprattutto, dell’omicidio comprovato di 281 cittadini. 
 
Inoltre fu trovato colpevole del delitto di sottrazione di minori e della tortura fino alla morte di almeno un desaparecido.  
 
Il tema del 2×1 occupa molto spazio nella rete sociale twitter, dove è stato tendenza in questi ultimi giorni.  

Oggi il dibattito su questo tema arriverà al Congresso con una riunione di commissione convocata per analizzare varie proposte che vanno da limitare il beneficio di commutazione della pena fino a destituire i giudici che si espressero a favore ed un’imminente presentazione davanti alla Corte Interamericana di diritti umani. 
 
Il primo nel suggerire l’intervento parlamentare fu il presidente provvisorio del Senato, Federico Pinedo, che nel fine settimana annunciò che spingerà alla Camera Alta un progetto per limitare il beneficio del 2×1. Il piano consiste nel delimitarlo a coloro che stettero carcerati durante la validità della normativa tra il 1994 ed il 2001, ha riportato il portale “El Parlamentario”. 
 
Le Madri di Piazza di Maggio, le Madri di Piazza di Maggio Linea Fondatrice, le Nonne, i parenti delle vittime dei desaparecidos, tra le altre organizzazioni, hanno invitato la cittadinanza a protestare per questa discussa sentenza della quale tutti parlano oggi in Argentina. 
 
Maylin Vidal, corrispondente di Prensa Latina in Argentina

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