È una dimostrazione di solidarietà con Siria, che sta affrontando una guerra ingiusta da più di 10 anni, ed una delle sue cause principali è il suo incrollabile sostegno al popolo palestinese, ha affermato Jebril in dichiarazioni a Prensa Latina.
Ha spiegato che questa nazione ha sempre avuto le porte aperte per i rifugiati palestinesi, offrendo loro gli stessi diritti goduti dal resto dei cittadini.
Su un cartone posto sul tronco di un albero, lo scioperante ha scritto frasi di condanna dell’occupazione da parte degli Stati Uniti di parti del territorio siriano e del suo “furto alla luce del giorno di grano e petrolio greggio” di questa nazione.
“La mia azione è un grido al mondo affinché protesti e ponga fine alle violazioni contro la sovranità della Siria, in particolare quelle di Israele e degli Stati Uniti di fronte a un vergognoso silenzio da parte della comunità internazionale”, ha affermato.
Ha rivelato che anche se i dipendenti dell’ufficio delle Nazioni Unite lo hanno ignorato nei primi tre giorni, hanno poi parlato con lui per convincerlo a porre fine al suo sciopero e consegnare le sue richieste per iscritto.
Continuerò a combattere la mia battaglia umanitaria fino alla vittoria, ha affermato.
Come cittadino palestinese, Jibril ha espresso il suo amore e rispetto per Cuba e la sua gratitudine a questa nazione caraibica per il sostegno dato “alle giuste cause della Palestina e della Siria”.
Approfitto di questa intervista per esprimere la condanna dell’ingiusto bloqueo imposto dagli Stati Uniti contro Cuba e che colpisce principalmente il popolo, come le sanzioni contro Siria, ha concluso.
Ig/fm