Secondo lo stratega delle conversazioni con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo (FARC-EP), il processo pacificatore dovrà sopportare l’uragano elettorale che si avvicina per le elezioni presidenziali del 2018.
Il passato 24 novembre il presidente Juan Manuel Santos ed il leader delle FARC-EP, Timoleon Jimenez, firmarono il patto definitivo col quale si impegnarono a terminare i confronti e le ostilità tra entrambe le parti.
“La cosa migliore sarà fortificare le basi nei territori affinché chi arrivi alla presidenza il prossimo anno debba riconoscere che la pace è già fortificata”, enfatizzò Jaramillo durante la presentazione di un progetto di stazioni radio comunitarie nel Museo Nazionale.
L’assessore governativo commentò che gli ultimi 10 giorni sono stati decisivi per lo spostamento fino ai punti e zone di transizione di più di sei mila integranti della guerriglia delle FARC-EP.
In detti scenari i guerriglieri abbandoneranno l’armamento e cominceranno la preparazione per ricostruirsi una vita nella società, secondo gli accordi concordati tra il Governo e l’insorgenza.
Jaramillo ha insistito in che la rete di stazioni radio comunitarie (circa 600 in tutto il paese) contribuirà a fomentare il dialogo, la riconciliazione ed ad informare su quello che sta succedendo in ogni località dopo l’implementazione dei patti con le FARC-EP.
Detto programma è appoggiato dall’Unione Europea che finanzierà anche altre iniziative del post-conflitto colombiano con un fondo fiduciario, ed il ministero di Cultura.
Il confronto ha lasciato circa 300 mila morti, quasi sette milioni di sfollati dai loro luoghi di origine ed almeno 60 mila scomparsi.
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