Il presidente della Repubblica Arabo Saharawi Democratica, Brahim Ghali, informò il presidente del consiglio, membro dell’Unione Europea (UE), Donald Tusk, che la situazione si aggrava per le forti condanne contro i processati, con pene estreme tra 20 anni di carcere e l’ergastolo.
Secondo il governante, queste condanne dettate da un tribunale civile marocchino il 19 luglio scorso sono simili a quelle disposte nel 2013 da un tribunale militare, i cui risultati causarono la protesta saharawi e condussero al processo che li condannò adesso.
Il processo giudiziale civile è stata una montatura per occultare le rappresaglie contro i cittadini saharawi che chiesero l’applicazione delle risoluzioni dell’ONU per convocare il referendum sulla votazione del popolo per la sua autodeterminazione, ha concluso il capo di Stato.
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