Il risultato delle recenti elezioni nella potenza del nord, insieme all’ascesa dell’estrema destra in America Latina, tra le altre cause, configurano uno scenario internazionale complesso che la nazione si trova ad affrontare promuovendo azioni per risolvere la situazione economica interna.
Le oltre 240 misure adottate nel suo precedente mandato dal prossimo presidente, Donald Trump, che intensificano l’assedio statunitense, nonché l’inclusione arbitraria del paese in un elenco di stati presumibilmente sponsorizzatori del terrorismo, hanno una portata globale grazie alla loro azione coercitiva sui governi e sulle istituzioni finanziarie e bancarie.
Tuttavia, in un contesto interno segnato da carenze di prodotti, limitazioni nei servizi, che includono interruzioni del sistema elettrico nazionale, insieme alle conseguenze di eventi meteorologici estremi che hanno colpito l’intero paese, la maggiore delle Antille è riuscita a mantenere la coesione ed a portare avanti le azioni per risolvere le carenze interne e rilanciare la propria economia.
Un simile sforzo potrà essere realizzato grazie al sostegno maggioritario del popolo cubano al processo di trasformazione avviato il 1° gennaio 1959 dal leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro, in aperto disprezzo degli interessi geopolitici di Washington.
Il presidente Miguel Díaz-Canel ha espresso gratitudine ai suoi connazionali per l’eroismo dimostrato “di fronte alla barbarie della guerra economica che si combatte contro di noi”.
In questa lotta sovrana, Cuba ha il sostegno di governi, movimenti sociali, organizzazioni sindacali, attivisti solidali, personalità e molti dei suoi connazionali che risiedono in altre latitudini.
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