Un semplice molare tolto dai suoi resti mortali potrebbe rivelare, come tutto sembra dimostrare che Neruda, il cileno che ha fatto sospirare generazioni intere coi suoi poemi di amore, è stato assassinato.
Sarebbe una pietra miliare storica per le scienze forensi ed in qualche modo la speranza, sebbene tardiva, che la verità finisse per farsi spazio. Non è morto di cause naturali e ci sono indizi di sostanze batteriologiche letali nelle sue vestigia.
L’autore cileno è deceduto il 23 settembre 1973, ma è sempre esistito il sospetto che avrebbe potuto essere stato assassinato da agenti della dittatura di Augusto Pinochet.
I medici forensi hanno fatto due passi storici dopo il II Pannello Genomico- Proteomico, effettuato a Santiago con partecipazione di 16 esperti di sei paesi alla fine di ottobre.
In un primo momento, i laboratori di Murcia, in Spagna, hanno trovato nel 2015 nello scheletro del vate stafilococco dorato, una sostanza tossica altamente velenosa.
Ora, il Centro di DNA dell’Università di Hamilton, in Canada, ha scoperto in un molare di Neruda resti di Clostridium botulinum, un’altra sostanza letale. Seguiranno milioni di test, anche nei laboratori di Copenhagen, durante i prossimi sei mesi e forse fino alla fine del prossimo anno.
Il problema futuro è determinare se questi batteri sono stati introdotti per consumare un crimine o si è infettato accidentalmente prima di perdere la vita, nella sospetta clinica Santa Maria di questa capitale.
Gentile, ma senza muovere un ciglio rispondendo alle domande di Prensa Latina, il Ministro cileno in Visita Speciale per il caso di Neruda, il giudice Mario Carroza, commentò che è molto rilevante il fatto che il poeta non sia morto di cause naturali.
Carroza considerò importante il fatto di avere nuovi elementi che portano a realizzare un altro tipo di analisi. “Abbiamo avanzato ed andiamo nella direzione corretta per determinare cosa è accaduto con Neruda”.
La denuncia del suo autista ed aiutante personale Manuel Araya nel 2011 trovò finalmente un luogo di impatto internazionale. Da anni stava peregrinando, ma nessuno l’ascoltava.
Fino a che un’intervista con la rivista messicana Processo aprì la Scatola di Pandora.
“La prudenza esige un tempo per maturare quello che gli esperti ci consegneranno. Comunque il dossier continua ed approfondiremo tutte le possibilità”, ha sottolineato il giudice Carroza.
Con la cautela propria della sua responsabilità, ha affermato inoltre che gli esperti scartarono che Neruda sia deceduto per cachessia tumorale -come appare nel suo certificato di morte -, fatto che dovranno rivedere e studiare nei prossimi giorni.
INTRIGHI FORENSI
Clostridium botulinum è il nome del batterio trovato nel molare del Premio Nobel di Letteratura, e sebbene lo scienziato spagnolo Alvaro Luna ha sentenziato che non era necessariamente associato all’avvelenamento, altre fonti assicurano di sì.
Tuttavia, un’avvocata che chiese l’anonimato raccontò a Prensa Latina che si tratta di un batterio altamente velenoso che secondo vari processi giudiziali, è stato usato da agenti della dittatura di Pinochet contro prigionieri oppositori.
“Siamo stati unanimi con tutti i criteri esposti e senza dubbio, Neruda non è deceduto come conseguenza del cancro di prostata che aveva”, ha detto il dottore Luna, in qualità di portavoce del Pannello.
FAMIGLIA DI NERUDA
La famiglia di Ricardo Eliecer Neftalì Reyes Basoalto (il vero nome di Neruda), si manifestò esultante e triste contemporaneamente.
“Stiamo aspettando da molto tempo questa verità e sebbene ora ci offre un certa consolazione, è molto triste. È già un fatto che mio zio non sia morto per cause naturali”, ammise Rodolfo Reyes Muñoz, nipote di Neruda.
“Si falsificò sicuramente il certificato di morte, non abbiamo oramai il minore dubbio che sia stato assassinato”, enfatizzò Reyes Muñoz.
In conversazione con Prensa Latina, il letterato Eduardo Contreras, che segue il caso per il Partito Comunista al quale apparteneva Neruda, rimarcò che le valutazioni del Pannello sono demolitori.
“Conoscere che non è morto di cachessia tumorale (mancanza di appetito, debolezza e perdita di peso), segnala direttamente il dottore Sergio Drapper come uno dei presunti colpevoli dell’assassinio del poeta”, ha condannato Contreras.
Fausto Triana, corrispondente di Prensa Latina in Cile