Il segretario generale di Podemos, Pablo Iglesias, si è riunito questo mercoledì col presidente palestinese, Mahmud Abbas, nell’ultimo giorno della sua visita ufficiale di tre giorni al paese iberico.
Abbas ottenne l’appoggio della terza forza politica spagnola nel suo obiettivo di ottenere questo riconoscimento da parte dell’amministrazione conservatrice di Mariano Rajoy.
In realtà, la chiamata formazione violetta sollecitò ripetutamente il governo di Rajoy a procedere in questa direzione in maniera unilaterale, senza sperare che lo faccia tutta l’UE.
Nel 2014, il Congresso dei Deputati ha chiesto al governo del conservatore Partito Popolare che riconoscesse lo Stato della Palestina, benché allora vincolasse questa decisione al fatto che si producesse prima “un processo di negoziazione” tra israeliani e palestinesi.
Per il leader di Podemos, tuttavia, non bastano le buone parole, perché con Israele non servono a niente, come ha scritto nel suo account di Twitter.
A giudizio di Podemos, Spagna, con una lunga tradizione di amicizia e cooperazione col popolo palestinese, deve implicarsi decisamente nella pressione internazionale per far finire l’occupazione ed il regime di apartheid imposti con la forza in Palestina.
Durante il suo soggiorno a Madrid, Abbas è ritornato a sollecitare il governo di Rajoy che renda concreto questo riconoscimento.
In un intervento presso la commissione degli Affari Esteri del Congresso, il leader dell’Autorità Nazionale della Palestina (ANP) ha insistito sulla necessità di un accordo di pace ed ha denunciato le difficili circostanze nelle quali vive il popolo palestinese dovuto all’occupazione del suo territorio da parte di Israele.
Ha denunciato che il regime di Tel Aviv sta portando a termine delle attività coloniali senza precedenti che impossibilitano la viabilità della soluzione dei due stati.
Ig/edu