Il primo presidente nero del Sudafrica, dell’etnia xhosa ed appartenente alla casa reale Tembu, nacque il 18 luglio 1918, data istituita dalle Nazioni Unite come il Giorno di Mandela, in tributo al suo lascito.
Nella sua lunga vita è stato avvocato, politico e l’addetto a smontare la struttura sociale e politica del regime di segregazione che istituzionalizzò in Sudafrica il razzismo con l’emarginazione della popolazione nera maggioritaria.
Considerato il prigioniero politico più famoso del mondo, Mandela ha ricevuto il Premio Nobel della Pace nel 1993, in riconoscimento alla sua traiettoria che ha incluso promuovere la riconciliazione nazionale e combattere la povertà e la disuguaglianza esistenti quando il Congresso Nazionale Africano (ANC) ha ottenuto la vittoria nelle prime elezioni democratiche di questa nazione, celebrate nel 1994.
Ha esercitato l’incarico per cinque anni e quando gli hanno chiesto se aspirasse ad una rielezione per un altro periodo ha deciso di abbandonare la direzione dello Stato, che quell’anno ha occupato Thabo Mbeki.
Dopo essersi ritirato dalla politica, Mandela ha dedicato il resto della sua vita a numerose azioni sociali ed a combattere la pandemia dell’HIV/AIDS con la Fondazione che porta il suo nome.
Sentenziato all’ergastolo, accusato di cospirare per abbattere il regime dell’apartheid nel conosciuto come Processo di Rivonia, Mandela ha ottenuto l’appoggio mondiale in favore della sua liberazione che si è prodotta nel 1990, dopo 27 anni di prigione.
La sua storia contro il regime di minoranza bianca cominciò nella decade del 1940 a Johannesburg, città dove è scomparso il 5 dicembre 2013, a 95 anni.
Questa posizione politica lo condusse ad incorporasi all’ANC e creare nel 1948 con altri combattenti, come Oliver Tambo e Walter Sisulu, la Lega Giovanile di questa organizzazione.
Questo gruppo di giovani promosse inoltre un importante cambiamento nelle azioni dell’ANC contro l’apartheid attraverso un Programma di Azione avviato al boicottaggio, alla disubbidienza civile, agli scioperi ed ad una posizione di non cooperazione.
Insieme al Partito Comunista, al quale si unì in gran segreto ed integrò il suo Comitato Centrale, Mandela fondò nel 1961 l’Umkhonto we Sizwe (La Lancia della Nazione), il braccio armato del Congresso Nazionale Africano, e per questo è stato condannato all’ergastolo.
OMAGGI
In occasione del quarto anniversario del suo decesso, la Fondazione Nelson Mandela ha organizzato una serie di attività, tra queste l’esibizione “Spiegare Mandela, in suo onore”, dove nell’inaugurazione si è annunciato il programma di omaggi fino a dicembre del 2018 per sottolineare il lascito del leader anti-apartheid nel centenario della sua nascita.
Nell’occasione, la vedova di Mandela, Graca Machel, ha detto che Sudafrica nel suo insieme ha il potere di fare avanzare questo paese ed elevarlo ad altezze maggiori. Ha affermato che è una nazione straordinaria ed, in vari aspetti, incomparabile con altri Stati africani.
Rendendo tributo a suo marito scomparso, ha osservato che le persone nascono, vivono e muoiono e “dobbiamo celebrare quello che loro ci lasciano in eredità”. Tra i leader che ha menzionato durante il suo discorso c’erano, oltre a Mandela, Oliver Tambo, Walter Sisulu ed Albertina Sisulu.
Ha commentato che Sudafrica deve essere capace di produrre nuovi leader che si “alzino sulle spalle” di questi dirigenti scomparsi.
FRASI CELEBRI
Come parte dei tributi nell’anniversario del suo decesso, la stampa sudafricana ha pubblicato una serie di frasi celebri di Nelson Mandela comprese nei suoi numerosi discorsi memorabili, come “vivi la tua vita come se nessuno ti stesse osservando e parla come se tutti ascoltassero”.
Altre frasi conosciute sono:
-Ho imparato che il coraggio non è l’assenza di paura, ma il trionfo su di essa. L’uomo coraggioso non è colui che non si sente impaurito, ma colui che vince la paura.
-I leader veri devono essere disposti a sacrificarlo tutto per la liberazione del loro popolo.
-Una buona testa e un buon cuore sono sempre una combinazione formidabile. Ma quando ci aggiungi una lingua o una penna colta, allora hai davvero qualcosa di speciale.
-Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della pelle, il suo ambiente sociale o la sua religione. Le persone odiano perché hanno imparato ad odiare, e se possono imparare ad odiare possono anche imparare ad amare, perché l’amore arriva in modo più naturale nel cuore umano che il suo opposto.
-Quando ad un uomo è negato il diritto di vivere nella forma in cui crede giusta, non esiste un’altra strada se non trasformarsi in un esiliato.
-Non ho avuto in realtà un’epifania, né una rivelazione singolare, né un momento, bensì un’accumulazione costante di mille sgarbi, mille indegnità e mille momenti non ricordati che hanno prodotto in me un’ira, una disubbidienza, un desiderio di lottare contro il sistema che ha imprigionato la mia gente. Non è esistito nessun giorno in questione nel quale ho deciso “da ora in poi mi dedicherò alla liberazione del mio popolo”; invece, semplicemente mi sono trovato a farlo, e non avrei potuto fare il contrario.
Ilsa Rodriguez, corrispondente di Prensa Latina in Sudafrica