“Nessun potere imperiale, che oltretutto è stato sconfitto ampiamente dal mondo nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), potrà piegare la nostra volontà sovrana e democratica”, ha segnalato Delcy Rodriguez, presidentessa dell’Assemblea Nazionale Costituente, riassumendo la risposta ai persistenti attacchi degli Stati Uniti e dei loro alleati.
I pronunciamenti di Rodriguez coincidono con una dichiarazione della cancelleria locale nella quale “denuncia davanti alla comunità internazionale una nuova minaccia contro la sua pace e sovranità da parte delle due principali potenze militari dell’emisfero, Stati Uniti e Canada”.
Espone il testo che il 19 dicembre i ministri di Relazioni Estere di entrambi i paesi, Rex Tillerson e Chrystia Freeland, rispettivamente, si riunirono ad Ottawa con lo scopo, tra le altre cose, di parlare del Venezuela.
In quell’incontro, secondo il ministro Freeland, si sono riproposti di svolgere “azioni” contro Venezuela “in maniera individuale, in forma congiunta o con la cooperazione di un gruppo di governi subordinati alla Casa Bianca raggruppati nel chiamato Gruppo di Lima”, ha segnalato il ministero venezuelano.
Nelle ultime settimane si sono aggravate le azioni di Washington e dei suoi alleati per far fallire il processo di dialogo che si svolge in Repubblica Dominicana, dove il Governo Bolivariano e l’opposizione hanno avanzato in aspetti importanti per garantire la stabilità politica ed economica del paese, segnalano le autorità di Caracas.
Tutto sembra indicare, secondo commentatori, che le forti pressioni che dall’estero si esercitano contro la continuità ed il successo delle conversazioni, rispondono all’interesse statunitense di evitare che i venezuelani raggiungano uno scenario di convivenza pacifica che ostacoli gli interessi esteri di intromettersi nei destini del paese.
“Respingiamo queste minacce e qualunque tipo di azioni che questi governi dirigano per continuare o ampliare l’illegale blocco economico e destabilizzare la pace e la calma del popolo venezuelano, come le misure di pressione che applicano su repubbliche latinoamericane amiche per aggredire il governo del presidente Nicolas Maduro”, ha segnalato la dichiarazione della cancelleria.
Dentro i piani statunitensi, apparentemente, ha un ruolo la nomina dell’Addetto degli Affari in Venezuela, Todd Robinson, che sembra essere arrivato disposto a distruggere ancora di più le già instabili relazioni tra i due paesi.
Attraverso il suo account in Twitter, la presidentessa del Potere Originario ha condannato le dichiarazioni interventiste dell’Addetto degli Affari degli Stati Uniti nel paese. Rodriguez ha detto che il funzionario “è arrivato col piede sbagliato alla nostra Patria. Criticare la democrazia venezuelana è un improperio. Ricordiamo all’ambasciata statunitense il codice diplomatico in vigore nel nostro paese e le esigiamo non intromettersi nella nostra vita”.
Un comunicato del governo, il 21 dicembre, ha esatto rispetto per le istituzioni locali ed ha respinto l’azione della sede diplomatica statunitense “che ha cercato di squalificare l’Assemblea Nazionale Costituente e la democrazia venezuelana attraverso le reti sociali”.
Venezuela, ha detto, esige rispetto per le sue istituzioni e per il suo processo democratico e per questo non può il governo statunitense né nessuno dei suoi rappresentanti, pretendere di essere arbitro o giudice della democrazia venezuelana o delle sue istituzioni.
Speriamo e desideriamo che il nuovo capo di Missione degli Stati Uniti in Venezuela non transiti per lo stesso cammino interventista dei suoi predecessori, ha sostenuto il comunicato.
L’ambasciata degli Stati Uniti in Venezuela ha respinto il decreto dell’ANC che obbligherebbe i partiti di destra come Prima Giustizia (PJ), Volontà Popolare (VP) ed Azione Democratica (AD) a convalidarsi davanti ai poteri elettorali per potere partecipare ai suffragi presidenziali del 2018.
L’ANC ha approvato il 20 dicembre un decreto che stabilisce che i partiti che vogliano presentarsi nelle prossime elezioni avrebbero dovuto partecipare nei suffragi municipali ed obbliga, quelli che non lo hanno fatto, a rinnovarsi davanti al Potere Elettorale se non vogliono essere inabilitati.
“Il governo venezuelano e la sua illegittima Assemblea Nazionale Costituente stanno inventando regole sempre più difficili man mano che avanzano. Questa non è democrazia. I diversi punti di vista politici creano democrazie forti”, ha replicato l’ambasciata statunitense nel suo account di Twitter, in una chiara ingerenza nel paese.
Luis Beaton, corrispondente di Prensa Latina in Venezuela