Sono già nel paese tre sciatori alpini e tre di fondo, due pattinatori artistici e due pattinatori di velocità su ghiaccio della Corea del Nord, acclimatandosi per il torneo sportivo.
A loro si sommano le 12 giocatrici che integreranno la squadra di hockey su ghiaccio delle due Coree, che si trovavano già nel Sud per gli allenamenti congiunti.
Questa squadra unificatrice giocherà un partita di preparazione preolimpica contro Svezia la prossima domenica, ad Incheon, all’ovest di Seul, e poi la sfida si trasferirà a Gangneung, un’altra sede della competenza invernale.
I Giochi Olimpici di Inverno in Corea del Sud si svolgeranno dal 9 al 25 febbraio, nella città di montagna di Pyeongchang, situata a circa 180 chilometri all’est di questa capitale.
Se tutto va come l’hanno previsto le due Coree, la bandiera dell’Unificazione Coreana tornerà ad ondeggiare in alcuni tornei sportivi, e nell’inaugurazione di Pyeongchang, 2018.
Accompagnati dalla bandiera, atleti sudcoreani e nordcoreani marceranno insieme in virtù di un accordo raggiunto dalle autorità delle due nazioni ed avallato dal Comitato Olimpico Internazionale (COI).
Questa non sarà la prima volta che atleti di entrambi i paesi vadano nell’inaugurazione di qualche gara sportiva internazionale sotto lo stesso blasone col suo fondo bianco sul quale risalta l’immagine della penisola della Corea in azzurro, con l’isola di Jeju-do.
E’ già successo nel XLI Campionato Mondiale di Tennis da Tavolo a Chiba, in Giappone, dove ha vinto la squadra Coreana in doppio di fronte alla Cina, e nel VI Campionato Mondiale della FIFA Sub-22 a Lisbona, in Portogallo.
Sono stati anche insieme nell’inaugurazione dei Giochi Olimpici di Sidney, 2000 e nei Giochi Olimpici di Atene, 2004.
L’ultima volta che hanno sfilato insieme gli sportivi del Nord e del Sud è stata nei Giochi di Inverno di Torino, 2006.
Questa volta, il COI ha deciso che la squadra di hockey su ghiaccio femminile sarà integrata da giocatrici delle due nazioni, e sarà la prima squadra sportiva coreana unificatrice in 27 anni, dai tornei del 1991.
Avranno come inno la canzone folcloristica coreana Arirang, designata come un Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2012.
Come ha deciso il COI, un atleta della Corea del Sud ed un altro del Nord porteranno congiuntamente la bandiera e saranno un uomo ed una donna.
L’annuncio del leader, Kim Jong Un, agli inizi dell’anno sulla sua disposizione per inviare una delegazione del suo paese ai Giochi in Corea del Sud, ha propiziato l’accordo.
Alti funzionari dei due governi, dopo la sua dichiarazione, hanno dialogato il 9, 15 e 17 gennaio scorso a Panmunjom, nella frontiera comune, dove hanno formulato le proposte.
La maggioranza dei coreani di entrambi i lati e la comunità internazionale definisce positivo questo passo, soprattutto quando la possibilità di una guerra nucleare dovuta alla crisi della Penisola non sembrava per niente molto lontano.
Benché ci siano molti critici in tutto il mondo, la scommessa per la pace sembra imporsi sotto l’egida dello sport.
Odalys Troya, giornalista di Prensa Latina