Secondo queste fonti, citate dall’Agenzia di Notizie Sana, gli ultimi bombardamenti hanno provocato gravi danni in installazioni della Media Luna Roja Arabe, che presta attenzione medica ai residenti della zona di Afrin.
D’accordo con le autorità siriane, gli attacchi aerei e dell’artiglieria delle forze militari di Ankara, iniziati il 20 gennaio scorso, hanno provocato la distruzione di diverse infrastrutture, tra queste immobili ed opere patrimoniali.
In rifiuto alla valanga di azioni armate di Ankara, migliaia di residenti di Afrin ieri hanno realizzato una manifestazione pubblica nella quale hanno chiesto al governo della Turchia che fermi immediatamente questo massacro contro la popolazione civile.
Hanno anche fatto un appello alla comunità internazionale affinché condanni l’invasione turca contro il territorio siriano, confinante col paese euroasiatico.
Nelle ultime ore il Ministero degli Affari Esteri dell’Iran ha fatto un appello al governo turco affinché metta fine alla sua operazione Ramo di Olivo contro la zona di Afrin.
La cancelleria del paese persiano ha segnalato nel comunicato che la continuazione degli attacchi turchi contro questa zona contribuiscono al ritorno dell’instabilità e dei terroristi in Siria.
Mentre l’esercito della Turchia bombarda i territori settentrionali di questo paese arabo, quello della Siria e dei suoi alleati, tra questi le Forze Aerospaziali russe, sviluppano potenti offensive antiterroriste nella provincia di Idlib e nel Ghouta Orientale.
Ig/obf