La misura, com’è stato reso noto, colpisce funzionari della Polizia Nazionale, dei governi municipali e un dirigente del Ministero della Salute.
Il giornalista statunitenseMaxBlumenthal, in un servizio,però, ha denunciato che la crisi in Nicaragua non è dovutaad un’esplosione sociale spontanea, come hanno voluto far credere alcuni media, ma è causata da una strategia ben progettata di Washington.
Per Blumenthal, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e la Fondazionale Nazionale per la Democrazia (NED) sono iresponsabili dell’instabilità in Nicaragua.
I due enti, dediti – in base alle denunce –ad interferirenei paesi non sono allineati con le politiche espansionistiche di Washington, hanno fornito assistenza e fondi ai movimenti nella nazione centroamericana per rovesciare il governo sandinista, spiegaBlumenthal.
D’altra parte, il ministro degli Esteri del Nicaragua, Denis Moncada, ha ribadito che l’amministrazione guidata da Daniel Ortega è un governo costituzionale legittimamente eletto e ha confermato l’esistenza di gruppi e movimenti che cercano di sostituirsi illegalmenteallo Stato.
Durante una sessione della Commissione di Verifica e Sicurezza del dialogo nazionale, tra il governo e i settori di opposizione, Moncada ha sottolineatoche per poter conversare sono necessarie condizioni basilari di pace e sicurezza.
“La nostra posizione è stata chiara, vogliamo dialogare in buona fede e ristabilire la pace, il rispetto alla vita ealla libera circolazione. Fatto ciò possiamo ascoltare le richieste di democratizzazione dell’opposizione” ha detto.
Il ministro degli Esteri ha poi affermato che è impossibile dialogare in un contesto di violenza, insicurezza e criminalità e che il governo è obbligato a mantenere l’ordine pubblico, in conformità con la Costituzione e la legge.
Il Nicaragua, da oltre due mesi, attraversa una severa crisi socio-politica, scoppiata nel mezzo delle proteste contro la riforma della previdenza sociale, in seguito abrogata, senza però fermare le manifestazioni, a cui si sono aggiunte altre richieste politiche.
Stando alle denunce, tali riforme sono servite da pretesto per lanciare un piano diretto dall’estero con l’obiettivo di destabilizzare la nazione e provocare il rovesciamento del governo sandinista.
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