Così hanno affermato in una lettera inviata all’ufficio diplomatico e pubblicata nella rete sociale Twitter, nella quale avvisano che, per questa ragione, l’ex governante non risponderà al sollecito.
Come hanno spiegato gli avvocati, le citazioni, la più recente per il prossimo 23 gennaio, rispondono a differenti procedimenti giudiziali, ai quali è sottoposto Correa in questo paese andino.
Al rispetto, hanno spiegato che le convocazioni non solo violano, chiaramente, il diritto internazionale, ma anche gli standard in materia di diritti fondamentali e di diritto nazionale belga del procedimento penale.
Nella missiva affermano anche che si sono già opposti a queste citazioni, per mezzo di un e-mail del 12 novembre 2018, senza che nessuno del consolato abbia risposto.
Da parte sua, Correa, che risiede in Belgio dalla fine della sua gestione come presidente nel 2017, ha commentato nelle reti sociali cosa pensa delle investigazioni aperte contro di lui in Ecuador.
“Non dovrebbe essere oramai una notizia… Con questo, ho 20 processi penali. Non è successo neanche ad Al Capone! Insisto, solo manca che mi accusino dell’affondamento del Titanic, ma credo che Trujillo abbia già iniziato l’investigazione”, ha scritto in Twitter, in riferimento al presidente del Consiglio di Partecipazione Cittadina e Controllo Sociale (Transitorio), Julio Cesar Trujillo.
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