Entrambi i mandatari hanno usato una retorica simile, ostile ed interventista, ed hanno usato parole offensive contro il presidente costituzionale, Nicolas Maduro, facendo una dichiarazione congiunta alla stampa, subito dopo le conversazioni ufficiali.
Trump ha affermato un “vedremo” che non scarta un’azione militare contro questa nazione sovrana, quando gli è stato chiesto sull’eventuale invio di cinque mila soldati in Colombia, secondo il testo filtrato alcuni giorni fa dal block notes dell’assessore di Sicurezza Nazionale, John Bolton.
Duque, da parte sua, ha utilizzato i termini della supposta crisi umanitaria ed ha fatto riferimento che sta inviando “un messaggio chiaro alla dittatura”, quando ha nominato il presidente legittimo e democraticamente eletto in questo paese.
Lo statista repubblicano ha ricevuto questo mercoledì alla Casa Bianca il suo collega colombiano che si trova in visita a Washington per appoggiare posizioni nell’attuale crociata contro Venezuela; secondo fonti anonime il paese sud americano è stato il tema principale delle conversazioni.
I due governanti riconoscono l’oppositore Juan Guaidò, auto-nominato presidente interino il 23 gennaio e che pretende di formare un Governo parallelo, rifiutando il ruolo di Maduro, la cui vittoria categorica alle urne è stata proclamata il 20 maggio col 67% dei voti.
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