“Golpe al cuore della democrazia e dei popoli della Nostra America in Bolivia”, ha scritto il capo di Stato cubano nel suo account in Twitter.
In un altro messaggio nella rete sociale, Diaz-Canel si è chiesto “Come hanno fatto e chi sono quelli che hanno perpetrato il golpe contro l’unico governo boliviano che ha appoggiato gli umili?”.
Il governante caraibico ha denunciato il fallimento della legalità nella nazione sud-americana ed ha esatto di rispettare l’integrità fisica di Morales e degli altri leader boliviani.
Diaz-Canel si somma così ad altre personalità ed istituzioni nel mondo che denunciano il golpe di Stato in Bolivia e riconoscono la posizione del leader del Movimento al Socialismo (MAS) di dimettersi per evitare nuovi crimini contro le autorità e gli indigeni.
La rinuncia di Morales è accaduta in mezzo ad atti violenti di gruppi radicali dell’opposizione, che hanno incluso l’aggressione contro indigeni, comprese donne, assalto ed incendi di edifici governativi e sequestro di familiari di dirigenti.
Il presidente boliviano ha giustificato la sua decisione per evitare gli attacchi e le aggressioni degli oppositori Carlos Mesa e Luis Fernando Camacho contro i suoi compagni del MAS.
Ha denunciato che Camacho e Mesa sono i responsabili del cammino che prendano gli avvenimenti in Bolivia, e perfino, di quello che possa succedergli.
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