Il testo è il risultato di un’indagine del progetto “Yo también estuve” per raccogliere le storie di alcuni dei partecipanti agli eventi causati dall’aumento della tariffa del sistema del trasporto pubblico in questa capitale.
Secondo il quotidiano digitale “El Mostrador”, il documento raccoglie storie di donne, personale sanitario, fotografi e individui provenienti da varie regioni, che hanno subito lesioni durante i disordini a causa della violenza sfrenata.
Secondo la professoressa di Storia e Geografia, Ximena Orellana, l’intenzione del progetto è “proteggere e diffondere una memoria presente che dovrebbe essere costruita per combattere l’oblio”.
La sua narrazione dirige i passaggi e ci fa ricordare quei momenti, facendo sentire il lettore protagonista, ha assicurato Orellana.
L’idea di “Voces en Rebeldía” è nata appena un mese dopo l’inizio delle proteste, nel novembre 2019, promosse sui social network da professionisti della pedagogia e della comunicazione per diffondere le esperienze di quella lotta.
Secondo l’educatore e parte del progetto, Andrea Rivera, il libro possiede una curva drammatica della lotta del popolo cileno, dove si rivive un momento di ribellione popolare che non deve essere dimenticato.
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