Condannato dai tribunali del potere occupante a cinque ergastoli più 40 anni, Barghouti, eletto al Consiglio Nazionale Palestinese (parlamento) nel 2006, si è rifiutato di difendersi dalle accuse, ritenendo che il processo fosse illegale.
Nel 2017, Barghouti ha organizzato e partecipato a uno sciopero della fame di massa, di cui sono stati protagonisti 1.500 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, chiedendo la fine dei trattamenti degradanti da parte delle autorità carcerarie, nonché celle di tortura, isolamento e detenzione amministrativa.
La detenzione amministrativa, istituita dal Regno Unito durante il suo dominio coloniale in Palestina, autorizza gli occupanti israeliani a trattenere senza accusa o prova chiunque consideri sospettato di attivismo nazionalista, ed inoltre gli viene negato l’accesso alla difesa legale.
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