venerdì 26 Luglio 2024
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ONU chiede a Israele di fermare le espulsioni dei palestinesi da Gerusalemme

Ginevra, 7 mag (Prensa Latina) L'ONU ha chiesto oggi a Israele di cessare immediatamente le espulsioni forzate dei palestinesi da Gerusalemme orientale e ha sottolineato che questi potrebbero considerarsi crimini di guerra secondo le convenzioni internazionali vigenti. 
 

 

Gerusalemme orientale continua ad essere parte del territorio palestinese occupato, nel quale si applica il diritto internazionale umanitario, ha sentenziato in una conferenza stampa l’alto delegato dell’ONU per i diritti umani, Rupert Colville. 
 
Il funzionario ha aggiunto che la potenza occupante non può confiscare la proprietà privata in un territorio occupato e soprattutto trasferirla a civili, come invece sta succedendo. 
 
Il clima nella zona est di Gerusalemme, Al Quds per i musulmani, è di crescente tensione per le demolizioni di abitazioni della popolazione araba e le invasioni da parte di colonizzatori delle insediamenti israeliani nei luoghi sacri islamici, che causano violente proteste da parte della popolazione autoctona. 
 
20 palestinesi sono stati fermati questo venerdì per partecipare a manifestazioni contro l’occupazione ed annessione di Gerusalemme, proclamata per la Kneset (parlamento unicamerale israeliano) nel 1980 e considerata illegale, salvo contate eccezioni, dall’immensa maggioranza della comunità internazionale e dall’ONU. 
 
Oggi la Presidenza della Palestina si è congratulata per la dichiarazione emessa dall’Unione Europea che esige ad Israele di fermare i piani per espandere i suoi insediamenti coloniali nella Cisgiordania occupata. 
 
In una dichiarazione di stampa il blocco ricorda che a tenore con la legge internazionale gli insediamenti sono illegali, come lo sgombero forzato di palestinesi da Gerusalemme orientale, e sottolinea che entrambe le politiche minacciano le possibilità di una risoluzione pacifica del conflitto palestinese-israeliano. 
 
Da giugno del 1967 Israele occupò Gerusalemme orientale, sede di uno dei tre luoghi più sacri dell’Islam, Cisgiordania e la Striscia di Gaza, questo ultimo territorio bloccato via aria, mare e terra da 10 anni e convertito in un gigantesco campo di concentrazione per i suoi quasi due milioni di abitanti. 
 
Ig/msl

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