Per sollevare il bloqueo che potrebbe alleviare il dolore di coloro che soffrono per la mancanza di cibo e medicine è che “stiamo camminando per duemila chilometri da Miami a Washington D.C.”, ha affermato l’attivista cubano-americano Carlos Lazo, coordinatore dell’iniziativa.
Facciamo una camminata – ha sottolineato – per togliere queste sanzioni contro il popolo cubano, che lo rendono disperato e cercano di metterlo in ginocchio.
Ma non staremo mai con quelli che dagli Stati Uniti hanno fatto di tutto per aumentare i disagi dei cubani, quelli che “hanno chiesto l’arresto e il collasso totale dell’economia!”, ha sottolineato.
Ha affermato che coloro che difendono l’odio sono anche responsabili del fatto che centinaia di migliaia di famiglie di qua e di là non possano riunirsi e sono le stesse che “vogliono che esploda”.
Lazo ha condannato le azioni di coloro che chiedono sanzioni crudeli e ora fingono di passare per salvatori delle stesse persone che soffocano, alludendo a coloro che chiedono corridoi umanitari per Cuba.
Ribadendo la necessità di costruire ponti d’amore, l’attivista ha difeso il popolo cubano su entrambi i lati dello Stretto della Florida, senza distinzione di razza o ideologia, unito in favore di coloro che amano e fondano.
Noi, continueremo a chiedere la fine delle sanzioni che tormentano e impoveriscono la famiglia cubana, ma con chi da lontano guarda l’olocausto con l’acquolina in bocca, l’olocausto che hanno contribuito a creare, con chi vuole inondare di sangue la terra che li ha visti nascere, non vado nemmeno da qui all’angolo con loro!, ha concluso.
I membri del progetto Puentes de Amor hanno iniziato questa camminata senza precedenti il 27 giugno a Miami, in Florida, e sperano di arrivare alla capitale statunitense entro il 25 luglio e chiedere al presidente Joe Biden davanti alla Casa Bianca di porre fine all’assedio economico, finanziario e commerciale più lungo nella storia umana.
Riguardo agli incidenti avvenuti questa domenica mattina in alcune parti del territorio nazionale, il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha esortato coloro che fomentano il disordine, promossi dall’estero, a chiedere di eliminare l’assedio statunitense affinché il paese possa avanzare.
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