La presenza dell’ex presidente Juan Manuel Santos e dell’ex candidata alla prima magistratura di Bogotà, Ingrid Betancourt, è diventata importante in occasione del lancio del libro “Una conversazione in sospeso” in cui si avvicinano alla realtà colombiana da diverse angolazioni.
In una conversazione con alcuni media, Santos e Betancourt, rapita dai guerriglieri delle FARC-EP durante più di sei anni, hanno lamentato l’ostilità del governo Duque ad un accordo di pace.
Betancourt ha detto a Europa Press che durante la campagna elettorale Duque ha promesso di interrompere gli accordi di pace firmati nel 2016. Ma si è reso conto che non può, né in termini legali né politici, perché è protetto per 15 anni.
Santos, che ha ricevuto il premio Nobel per la pace per i suoi sforzi per raggiungere un accordo con i guerriglieri delle FARC-EP, ha criticato il desiderio di distruggere uno degli atti più importanti della storia della Colombia.
I due autori del libro alla Fiera di Madrid hanno indicato che le recenti proteste contro il governo Duque hanno come sfondo il malestare popolare e un approfondimento della polarizzazione che la sua politica ha generato.
Ieri, più di mezzo migliaio di persone, per lo più colombiane e latinoamericane che vivono in Spagna, hanno protestato contro la visita di Duque questa settimana.
I manifestanti hanno marciato questa domenica dalla centrale Puerta del Sol fino alla soglia del Parco del Retiro, nell’emblematica Puerta de Alcalá, con slogan come “Ci stanno uccidendo” e un’enorme bandiera con la scritta “Colombia per la pace e l’unità”.
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