Nel 2022 intendiamo sviluppare una serie di azioni rivolte ai team di base, al funzionamento dei gruppi di lavoro, ai servizi policlinici e all’interrelazione con il livello secondario, ha dichiarato María Elena Soto, capo del Dipartimento di Assistenza Sanitaria di Base.
Nelle parole conclusive di una cerimonia di tributo dedicata ai protagonisti di quel programma, creato dal leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, la medico ha rimarcato che gli ultimi due anni hanno dimostrato l’importanza dei medici e degli infermieri di famiglia nella lotta alla COVID-19.
Ha evidenziato le tante imprese compiute da questo personale nelle comunità, nei centri di isolamento, nei centri di vaccinazione, dove avviene l’immunizzazione di massa della popolazione contro il coronavirus SARS-CoV-2, e nel processo di cura dei pazienti convalescenti.
Solo in un sistema sanitario come il nostro, che valorizza questa componente vitale di salute primaria, era ed è possibile affrontare situazioni complesse come quelle imposte dall’attuale pandemia, ha sottolineato Soto al Centro di Convenzioni di Cojímar, in questa capitale.
Il Minsap ha convocato una rappresentanza di medici di famiglia e infermieri, capi delle sezioni di assistenza sanitaria di base e vicedirettori responsabili dell’assistenza medica di tutte le province cubane.
Cuba conta attualmente con 449 policlinici e 11.406 ambulatori medici e infermieri di famiglia, di cui 11.127 a livello comunitario, fatto che le autorità sanitarie considerano un immenso scenario sanitario e didattico che ha come asse e scopo definitivo la salute familiare.
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