In dichiarazioni alla stampa nazionale ed estera accreditata, il capo del Pubblico Ministero ha approfondito il noto caso sulla base degli elementi forniti dal detenuto Víctor Aular, ex vicepresidente del PDVSA, e durante il processo investigativo in corso.
Ha affermato che da agosto 2017 ad oggi, 25 schemi di corruzione sono stati aggiunti a questa “rete brutale, criminale e delinquenziale”, alcuni dei quali sono sotto inchiesta ed altri processi si sono conclusi con la condanna dei loro imputati.
Saab si è rammaricato del fatto che molti di questi soggetti, come il caso di Ramírez e dei “suoi scagnozzi”, abbiano mandati di arresto, richieste di estradizione e allarmi rossi, che sono stati coordinati non solo con la polizia internazionale, ma anche con i paesi dove si trovano a vivere da “magnati e re”.
Abbiamo insistito e seguito il completamento delle rispettive procedure affinché queste persone siano giudicate dalla legge nella Repubblica Bolivariana, ha insistito.
Il procuratore generale ha affermato che in conseguenza di ciò, è stato chiesto l’avvio di un nuovo processo di estradizione nei confronti dell’ex presidente della PDVSA, Rafael Ramírez, per il caso dell’operazione Atlanctic e per riciclaggio di denaro derivante dalla corruzione in Andorra.
Saab ha affermato che la cosa più moralmente riprovevole è che queste persone cercano di giustificare queste azioni, usando in modo immorale e vergognoso il nome del comandante Hugo Chávez, qualcosa di veramente esecrabile, ha concluso.
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