Un bollettino di questo ente sulle risorse naturali sottolinea che le grandi disuguaglianze rispetto ai servizi di base sono dovute all’insufficienza di infrastrutture di qualità per garantire la sicurezza idrica ed energetica a tutte le persone.
Il testo specifica che dai primi mesi del 2022 questi settori sono particolarmente minacciati a causa dell’impatto della guerra in Ucraina sul prezzo mondiale dei combustibili fossili e delle forniture di base.
Secondo CEPAL, investire il 2,6% del prodotto interno lordo regionale nei prossimi 10 anni consentirebbe di universalizzare l’accesso a questi servizi, senza lasciare indietro nessuno.
“Ciò detto aumenterebbe la riattivazione post-pandemia, generando fino a 3,4 milioni di posti di lavoro verdi diretti all’anno nel settore idrico e 700.000 nell’energia”, assicura la Commissione Economica per l’America Latina ed i Caraibi.
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