sabato 14 Dicembre 2024
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Multa alle navi da crociera rafforza il bloqueo degli Usa, denuncia Cuba

Una recente sanzione contro le compagnie di crociera ha lo scopo di intimidire chi fa affari con Cuba e rafforza il divieto contro gli statunitensi di visitare l'isola, ha denunciato oggi il quotidiano Granma.

 

Il quotidiano fa riferimento alla sentenza di Beth Bloom, giudice federale della Florida, che ha ordinato a quattro compagnie di crociera, che includevano Cuba nei loro itinerari, di pagare oltre 400 milioni di dollari per presunti danni alla compagnia statunitense Havana Docks.

Quest’ultima aveva la concessione di gestire alcune delle banchine del porto de L’Avana prima del trionfo della Rivoluzione cubana, il 1° gennaio 1959.

Tale opinione obbedisce alle disposizioni del Titolo III dell’Helms-Burton Act, che rafforza il bloqueo imposto da Washington più di 60 anni fa e viene respinto dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale.

Il quotidiano Granma avverte che questa sentenza ribadisce il divieto che i cittadini degli Stati Uniti hanno di visitare Cuba, nonostante il fatto che il governo di questo paese insista che la libertà di viaggiare è un diritto di tutte le persone.

Il giornale sottolinea inoltre che le proprietà della società Havana Docks sono state confiscate dal governo cubano in uso della sua sovranità, come qualsiasi nazione indipendente, ma gli Stati Uniti non hanno mai voluto negoziare, né hanno permesso alle loro società interessate di farlo.

Spiega che il 6 luglio 1960 il governo cubano ha promulgato la Legge 851, complementare alla Legge Fondamentale del 1959, che stabilisce il principio dell’espropriazione per motivi di pubblico interesse.


Tale normativa istituiva la modalità “per compensare i beni nazionalizzati mediante titoli della Repubblica emessi a tal fine, e prevedeva la nomina di esperti per la valutazione di detti beni ai fini del loro pagamento mediante l’ammortamento dei titoli stessi”, dice il quotidiano.

Aggiunge che ciò sarebbe stato a fronte di un Fondo per il pagamento degli espropri di beni e società di cittadini degli Stati Uniti d’America, creato dal Banco Nacional de Cuba.

Questa borsa sarebbe stata nutrita con il 25% della valuta estera che corrispondeva agli acquisti di zucchero che gli Stati Uniti facevano ogni anno a Cuba, le obbligazioni avrebbero maturato un interesse annuo del 2% e avrebbero cominciato a essere pagate in un termine non inferiore a 30 anni.

Tuttavia, una delle misure di Washington contro Cuba fu quella di interrompere l’acquisto di zucchero, che danneggiava i suoi cittadini, poiché rendeva impraticabile la legge 851, che sarebbe seguita nel febbraio del 1962 dal decreto di bloqueo, continuamente rafforzato in tutti questi anni.


Rafael Calcines Armas, giornalista di Prensa Latina

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