Di fronte al Palazzo Legislativo, Lucía Padula, in rappresentanza di Intersocial (che riunisce vari movimenti), ha accusato l’Esecutivo di danneggiare i settori più vulnerabili della società con questa proposta.
Ha sottolineato che l’iniziativa del governo manca di una prospettiva di genere ed ignora i dissidenti e le persone con disabilità.
Padula ha assicurato che saranno i più giovani a soffrire maggiormente delle modifiche al sistema pensionistico, visto che dovranno lavorare più anni per una pensione più bassa.
Da una tribuna allestita davanti al Parlamento, il responsabile dell’Organizzazione del PIT-CNT, Enrique Méndez, ha descritto la riforma come una “sintesi brutale” del processo di aggiustamento a carico del governo.
Ha rimarcato che il progetto legislativo è nato senza il consenso popolare, cosa che, ha affermato, è dimostrato dalla folla che ha sfilato in mattinata dall’Università della Repubblica al complesso legislativo.
Ha sottolineato che il regime pensionistico e la domanda di previdenza sociale cambiano, ma non deve essere sulle spalle dei lavoratori.
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