Così l’ha valutata Zoe Cremé, direttrice del Centro Culturale Africano Fernando Ortiz, che patrocina l’incontro, riferendosi a questo panorama dialettico e mutevole, in gran parte derivato dalla globalizzazione mondiale, che influenza le più diverse latitudini del pianeta.
Ha alluso alla mobilità dei confini, ai nuovi nomi dei paesi, agli esiti della diaspora e ad altri effetti della modernità che risalgono ai tempi della schiavitù, che si comportava diversamente in ogni parte dell’immenso continente.
Da queste sfide attuali emergono gli imperativi del rafforzamento dell’identità, tra le difficoltà causate dagli impatti della COVID-19 e dalle crisi economiche e ambientali, ha concluso la specialista.
Ig/mca