Sotto il nome di Sciopero Nazionale, nel fine settimana sono cresciuti gli appelli attraverso WhatsApp e sui social Facebook e Twitter per dimostrare il rifiuto aperto di tali azioni, ritenute illegali.
Società civile, Comitato per lo sviluppo contadino, autorità indigene dei 48 cantoni del dipartimento di Totonicapán, nonché fronti dell’Università di San Carlos hanno creato più di 20 aree di blocchi e proteste.
Insieme a loro, le organizzazioni non governative, i sindacati e l’Associazione dei Pensionati e degli Esercenti chiederanno le dimissioni degli operatori della giustizia contrari al voto della popolazione ed alla Costituzione.
L’Alleanza per le Riforme chiederà davanti al palazzo del parlamento di questa capitale le dimissioni di tutti coloro che sostengono il “patto corrotto” e chiederà rispetto per la democrazia del paese.
Allo stesso tempo, l’Assemblea Dipartimentale Multisettoriale del Quiché ha esortato a unirsi alla manifestazione davanti alla sede del governo del territorio, lo stesso è successo a San Pedro Sacatepéquez.
Alcuni esercizi accompagneranno le manifestazioni chiudendo i propri locali, come forma di sostegno alla volontà popolare espressa alle urne del 25 giugno.
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