Questo lunedì Gabriel Boric ha guidato l’atto per la democrazia al Palazzo La Moneda, in occasione del cinquantesimo anniversario del crollo dell’ordine istituzionale, che ha dato il via a 17 anni di una delle dittature più sanguinose del continente.
Nel suo discorso, il presidente ha ringraziato la solidarietà internazionale dimostrata ai cileni sin dai primi giorni del golpe di stato contro il governo di Unità Popolare del presidente Salvador Allende.
Paesi di tutto il mondo hanno accolto i nostri connazionali che hanno perso tutto da un giorno all’altro, ha detto Boric, menzionando l’arrivo dei cileni a Sydney, Parigi, Mosca, L’Avana, in Messico, in Italia, tra molti altri posti.
Alla cerimonia hanno partecipato gruppi per i diritti umani ed il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador; della Colombia, Gustavo Petro; della Bolivia, Luis Arce; e dell’Uruguay, Luis Lacalle Pou.
Erano presenti anche il primo ministro portoghese, Antonio Costa, ed il presidente del Consiglio Federale tedesco, Peter Tschentscher; così come diversi ex leader del Cile e di altri paesi.
Boric ha apprezzato profondamente che i presidenti e le personalità presenti, insieme al Cile, abbiano firmato il manifesto per la democrazia, che propone di rispettare la Costituzione, le leggi e lo Stato di Diritto, condannando la violenza e promuovendo il dialogo e la risoluzione pacifica delle differenze.
“Le minacce alla democrazia non si limitano ai confini nazionali”, ha avvertito il dignitario cileno.
Boric ha sottolineato che 50 anni dopo il golpe di stato, guidato da Augusto Pinochet, il mondo continua a rendere omaggio al presidente Salvador Allende, un uomo con un’impeccabile carriera democratica che, ha detto, ha promesso di rispettare la Costituzione e le leggi, e lo ha fatto.
Ha ricordato che quando va in qualsiasi parte del mondo, non importa quanto remota possa essere, incontra il nome di Allende.
Nel suo discorso ha fatto riferimento al piano recentemente lanciato per la ricerca dei detenuti scomparsi, sottolineando che ancora oggi non si sa dove si trovino 1.162 connazionali, tra cui uomini, donne, bambini ed adolescenti.
Ig/car