Accompagnato dai rappresentanti del corpo diplomatico arabo in questa nazione caraibica, Samhan ha riaffermato il diritto della Palestina ad esistere come stato indipendente, di fronte all’invasione ed alla colonizzazione promosse da più di settant’anni dallo stato sionista di Israele.
In una conferenza stampa, il diplomatico ha denunciato la brutalità degli attacchi sistematici degli aerei israeliani contro Gaza, il territorio più densamente popolato del pianeta, così come gli attacchi dei coloni israeliani contro la popolazione palestinese in Cisgiordania e Gerusalemme Orientale.
Ha spiegato che dei 40 istituti ospedalieri esistenti nella Striscia di Gaza, tre sono stati completamente distrutti dalle bombe ed il resto dovrà smettere di fornire assistenza nelle prossime ore a causa della mancanza di carburante per gli impianti elettrici, a causa del blocco imposto dalle autorità sioniste, in quella che ha descritto come un’operazione di pulizia etnica.
L’aggressione sproporzionata di Israele, dopo l’incursione armata dell’organizzazione Hamas nel territorio controllato da questo paese, ha causato la morte di 6.546 palestinesi dallo scorso 7 ottobre, in maggioranza civili, tra cui 2.704 bambini, oltre quattromila feriti e quasi un milione di sfollati, ha affermato.
Ha inoltre criticato l’inerzia del cosiddetto mondo occidentale di fronte alla situazione che vive il suo paese, nonostante il resto del mondo, comprese tutte le nazioni arabe, sostengano il cessate il fuoco e chiedano il dialogo per la soluzione definitiva del problema palestinese.
L’ambasciatore yemenita a Cuba, Mohamed Saleh Nasher, si è espresso in questo senso, sottolineando che la causa della Palestina è centrale per il Medio Oriente e ha riaffermato il sostegno a questa nazione araba ed il suo diritto all’autodifesa contro il genocidio perpetrato da Israele da più di 70 anni.
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