155 anni fa, più di cinquemila patrioti, con solo 200 armi da fuoco (quasi tutti fucili da caccia), si riunirono in questo luogo inospitale per continuare l’insurrezione della Demajagua, il 10 ottobre 1868, guidata da Carlos Manuel de Céspedes, il padre della patria.
Gli abitanti di Mataguá, a 25 chilometri da questo capoluogo centrale di Cuba, hanno ricordato mercoledì mattina una massiccia rivolta che ha avuto luogo anche in altre parti della geografia dell’ex provincia di Las Villas, come Remedios, Sancti Spíritus e Cienfuegos.
In questa insurrezione “mambisa” si distinsero gli organizzatori Miguel Gerónimo Gutiérrez, Eduardo Machado, i cugini Guillermo e Antonio Lorda, Honorato del Castillo, i fratelli Federico e Carlos Adolfo Fernández Cavada ed il venezuelano Salomé Hernández, quasi tutti giovani che sono scomparsi nei primi anni dalla guerra.
All’incontro commemorativo hanno partecipato Eduardo Torres Cuevas, presidente della Società Culturale José Martí; Jorge Luis Aneiros, presidente dell’Unione degli Storici di Cuba; Arelis María Pérez, presidente dell’Unione degli Storici Cubani di Villa Clara, ed il dottore in Scienze Storiche, Félix Julio Alfonso, ospite speciale dell’avvenimento.
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