sabato 21 Dicembre 2024
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Sfollati, sottomessi od uccisi: queste le opzioni per i civili a Gaza

Nazioni Unite, 4 mar (Prensa Latina) Il rappresentante palestinese all'ONU, Riyad Mansour, ha denunciato oggi la pressione di Israele contro i civili palestinesi, che li costringe a scegliere tra lo sfollamento, la sottomissione od essere uccisi.

L’attuale apartheid è possibile perché i colpevoli sanno che non saranno ritenuti responsabili, ha sottolineato il diplomatico prima dell’Assemblea Generale dell’ONU, dopo che gli Stati Uniti hanno posto il veto ancora una volta su un’altra risoluzione presentata al Consiglio di Sicurezza per chiedere un cessate il fuoco.
L’ambasciatore ha ringraziato le espressioni di solidarietà in tutto il mondo, anche se ha messo in guardia contro la disumanizzazione dei palestinesi nei commenti dei leader israeliani e di coloro che considerano le loro vite meno preziose.
Data l’urgenza di fermare le uccisioni, Mansour ha chiesto che siano adottate misure giuste contro coloro che classificano i suoi concittadini come inferiori, li espropriano dai loro territori, abusano di loro e li uccidono.
La Corte Internazionale di Giustizia non ha ancora emesso nessuna ordinanza contro questi leader, ha affermato il rappresentante palestinese, ritenendo che Israele evade la sua responsabilità, senza pentirsi dei suoi crimini né piangere le vittime.
L’ambasciatore ha ricordato gli attacchi di Tel Aviv contro l’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza e l’ONU, oltre alle continue violazioni del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.
“Israele dovrebbe essere sanzionato per costringerlo a fermarsi”, ha insistito, denunciando che la nazione agisce come se fosse “al di sopra della legge”.
Abbiamo tutti il dovere collettivo di porre fine a questa sofferenza indicibile, ha affermato.
Da parte sua, il rappresentante degli Stati Uniti all’incontro, Robert A. Wood, ha giustificato il veto della sua delegazione il 20 febbraio ritenendo che un cessate il fuoco “non porterebbe ad una soluzione definitiva del conflitto”.

Ig/ebr

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