Secondo il vice ministro cubano delle Relazioni Internazionali, Carlos Fernández de Cossío, il volume contiene un’analisi delle sfide dell’attuale composizione, cruciali per lo sviluppo dei paesi del Sud del mondo.
Organizzata in nove capitoli, la ricerca si concentra su settori quali il commercio, il debito estero, l’agricoltura e l’alimentazione, l’energia, l’ambiente e la scienza e tecnologia, ha annunciato il diplomatico durante la presentazione.
Contiene inoltre 41 raccomandazioni divise in due gruppi: alcune mirano a correggere direttamente elementi dell’ordine economico internazionale ed altre si concentravano sull’attività futura del blocco.
Alla sua realizzazione hanno partecipato diversi esperti ed accademici di Cuba e di altri paesi, così come funzionari con vasta esperienza nelle relazioni estere della nazione caraibica, ha affermato il vicecancelliere.
Il prologo, scritto dal presidente cubano Miguel Díaz-Canel, guida l’indagine focalizzata anche sul modo in cui l’attuale ordine economico avvantaggia gli interessi dei paesi sviluppati e delle loro classi dirigenti, a scapito della stagnazione e del sottosviluppo nei paesi del Sud.
Secondo il presidente cubano, i governi membri del G77 + Cina affrontano quotidianamente immense e innumerevoli sfide per la stabilità, la sostenibilità e il progresso delle rispettive economie ed il benessere delle loro popolazioni.
Il G77 + Cina, i cui membri riuniscono quasi l’80% della popolazione mondiale, sono stati guidati per la prima volta dall’isola lo scorso anno, con un’agenda incentrata sul cambiamento climatico e sulla promozione della scienza, della tecnologia e dell’innovazione per lo sviluppo.
Ig/ebr