In una lettera al Segretario di Stato, Marco Rubio, ha continuato a ribadire le campagne diffamatorie, le manipolazioni ed il discredito di Washington nei confronti delle missioni sanitarie dell’isola ed ha chiesto che vengano imposte sanzioni finanziarie ai governi stranieri che utilizzano tali servizi.
Ciò fa parte di uno sforzo per tagliare le entrate tanto necessarie a Cuba, che da oltre 60 anni vive sotto il flagello del bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dal governo degli Stati Uniti.
Giménez ha esortato “con forza” Rubio a “prendere provvedimenti immediati”, collaborando con i funzionari dell’amministrazione di Donald Trump, contro i paesi che mantengono questa forma di collaborazione con la maggiore delle Antille.
Secondo il membro della Camera dei Rappresentanti, “questi paesi sono complici di un regime che pratica la schiavitù”, un’affermazione smentita non solo dal governo cubano, ma anche dagli stessi professionisti, che hanno affermato che, prima di tutto, una missione medica si basa sulla partecipazione volontaria.
Ha inoltre minacciato sui social media i cubani residenti negli Stati Uniti, invitandoli a limitare i contatti familiari con l’isola. Se inviate rimesse o viaggiate a Cuba, ha detto, “lo fate a vostro rischio e pericolo. Non lamentatevi dopo. Siete stati avvertiti”.
La scorsa settimana, il politico ha inviato una lettera al Segretario del Tesoro, Scott Bessent, esortandolo a interrompere tutti i viaggi da e per Cuba; inoltre, di vietare le rimesse dei cittadini statunitensi a parenti o amici nella nazione caraibica.
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