Il direttore dell’Epidemiologia del Ministero della Salute Pubblica, Francisco Durán, ha spiegato in una conferenza stampa che attualmente ci sono casi confermati di questa malattia in nove province e 23 comuni di Matanzas, Mayabeque, Villa Clara, Sancti Spíritus, Ciego de Ávila, Holguín, Guantánamo, Santiago di Cuba e Cienfuegos.
Tuttavia, ha spiegato, non è escluso che possano comparire nel resto del paese, soprattutto nelle zone suburbane e rurali, poiché si tratta di un arbovirus trasmesso dai moscerini (jejen) e dalla zanzara Culex, una specie che vive in qualsiasi tipo di acqua e nei luoghi in cui è presente molta vegetazione, il suo controllo è molto difficile e richiede grandi quantità di insetticidi.
Durán ha spiegato che, sebbene questo virus circoli nel mondo dal 1955, è nuovo per Cuba e la sua diffusione è rapida date le condizioni in cui si sviluppa, motivo per cui è essenziale la partecipazione della comunità nella ricerca della febbre, nel controllo dei vettori, nelle misure igienico-sanitarie, nel drenaggio dell’acqua e nello smaltimento dei rifiuti solidi.
In questo senso, ha ribadito che il criterio epidemiologico delle autorità sanitarie del paese è che Oropouche sia presente su tutto il territorio nazionale, da qui la necessità di un’allerta basata su campioni studiati nel laboratorio nazionale di riferimento dell’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí (IPK) che attivano i sistemi sanitari.
Parlando dei sintomi, ha indicato che questi durano tre o quattro giorni senza complicazioni o gravità, tanto meno la morte del paziente, a differenza della dengue, che senza cure e trattamenti adeguati può portare a situazioni critiche ed alla morte della persona sette giorni dopo l’infezione.
Il direttore dell’Epidemiologia del Minsap ha spiegato che il quadro clinico dell’Oropouche è caratterizzato da febbre, mal di testa, dolori muscolari ed articolari, talvolta si segnalano anche vomito e diarrea.
Associata al virus, in un gruppo di pazienti si osserva che al sesto giorno compare una condizione simile a quella iniziale, ha sottolineato, che non lascia postumi e non è associata alla comparsa di forme gravi o di decessi.
A questo proposito, ha insistito sulla necessità di rivolgersi immediatamente al sistema sanitario se compaiono sintomi come febbre, mal di testa, dolori articolari, malessere generale, diarrea, vomito, nonché di rispettare le misure di ricovero domiciliare od ospedaliero, a seconda dei casi.
Ig/crc