In un messaggio sul suo account di Twitter, il presidente ha ricordato che 213 anni fa “un popolo insorse contro l’impero di Spagna, spargendo il seme della libertà”.
Ha osservato che quelli sono stati “i primi battiti del cuore della Repubblica, che oggi celebriamo con profondo orgoglio e che siamo disposti a difendere indipendentemente dall’entità della minaccia”.
“Lunga vita al Venezuela bolivariano, indipendente e sovrano!”, ha sottolineato.
In un altro post si è congratulato “con infinito orgoglio” con le gloriose Forze Armate Nazionali Bolivariane, delle quali ha detto “portano nei loro geni l’eroismo, il coraggio e lo spirito indomabile dei Liberatori dell’America”.
Sono una forza indomabile e il più grande scudo protettivo della Patria. “Lunga vita ai nostri eroi ed eroine!”, ha detto.
Nella Sala Ellittica del Palazzo Legislativo Federale si è svolto questo venerdì, alla presenza delle autorità civili e militari, l’atto protocollare per l’apertura dell’urna contenente l’Atto originale della Dichiarazione d’Indipendenza, firmata in questo giorno nel 1811.
La giornata è iniziata con l’alzabandiera e la deposizione di una corona sul sarcofago che ospita i resti del Libertador Simón Bolívar nel Pantheon Nazionale.
Il vicepresidente settoriale per la sicurezza dei cittadini e la pace, Remigio Ceballos, ha sottolineato che 213 anni dopo quella “pietra miliare imperitura” il coraggio e l’audacia del popolo venezuelano e la sua avanguardia patriottica indipendentista raramente sono stati più in vigore.
Ha concluso ricordando che Venezuela è oggi “sotto un attacco multidimensionale ed assediato dall’impero più potente del mondo”.
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